Evvai con i secondi 3000!

28/08/2020

Dal terzo in poi non lo dico più! Prometto!
Però il giro è stato veramente adrenalinico! ????????????

Grazie ad un amico per aver condiviso con me questo spettacolare percorso! Di sicuro uno dei trekking più belli che abbia mai fatto. Grazie Grazie Grazie????????

Pizzo Filone 3133 m in un paesaggio a dir poco lunare???? Non ho incontrato anima viva da 2500 m in poi. La sensazione di immensità su in cima era impagabile. Al rientro, subito dopo la cima ho incontrato un camoscio. Era 30 m più in basso di me e probabilmente si chiedeva che ci facessi lì sopra!???? Nemmeno il tempo di tirare fuori il cellulare per la classica foto che è sparito dietro un dirupo! Che snob! Ma va bene così. Già tanto che si sia lasciato vedere!

Il percorso è il seguente:
Partenza da agriturismo Tresenda. Si può optare per il sentiero di fronte a voi dietro il masso scritto di fianco al tavolino per pic-nic oppure attraversare il ponticello a sinistra e seguire la strada di terra battuta. La strada è più dolce all’inizio e continua in salita non ripida. Il sentiero è ripido inizialmente per poi portarsi ad una sorta di saliscendi costante. Entrambi arrivano al ristoro Baitél del Gras dei Agnei.
Da lì si prosegue per l’unico sentiero possibile verso la bocchetta delle Mine. Il sentiero è piacevole, facile nel prato tra mucche e rigagnoli d’acqua. Viene quasi da mettersi giù nel prato e godersela (e non è detto che un giorno non lo faccia!).
A circa 2400 circa il sentiero inizia a salire più ripido con tratti in cui è necessario utilizzare anche le mani per maggiore sicurezza. Ci sono rocce esposte, la vegetazione si dirada e diventa tipica di alta montagna. Erba, rocce, muschio la fanno da padroni.
Si continua e si raggiunge il cartello del bivio per la bocchetta delle Mine e il Pizzo Filone o i laghi delle Mine. Continuiamo sul sentiero 116 verso la bocchetta.
Passeremo quindi due piccoli laghetti colore turchese che non hanno nome.
Alla bocchetta (2800m, qui tira parecchia aria, personalmente ho messo la giacca a vento e non l’ho più tolta fino a 2500 m durante il rientro! Cappuccio compreso…) si prende per il Filone. Il cartello vi da la direzione. Il sentiero non è proprio visibile ma diciamo che c’è una sorta di migliore direzione. I segni rossi e gli ometti di pietra si palesano agli occhi uno alla volta. Se non li vedete fermatevi a cercarli perché vi indicano la strada meno rischiosa che poi è l’unica. Qui è doveroso ringraziare il CAI di Livigno che ha fatto un lavoro superlativo e non era facile a questa altitudine e con tutto questo sfasciume di rocce.
Sostanzialmente si costeggia il monte verso sinistra, quindi il pendio è alla vostra destra. A questo punto si passa attraverso una piccola bocchetta e si fa il contrario. Ovvero si aggira il monte verso destra tenendo il pendio verso sinistra e si passa attraverso una seconda piccola bocchetta. Ora, attraverso un altopiano il sentiero diventa ripido e scivoloso in alcuni tratti. Passata la parte di terra dove il sentiero è abbastanza visibile e segnalato inizia l’avvicinamento alla cresta vera e propria che vi porterà in cima.
Da segnalare un tratto con catena. Da prestare molta attenzione soprattutto nella parte appena vi aggrappate alla catena, in quanto bisogna passare da destra a sinistra salendo attraverso un canaletto di 20 cm tra due rocce. Personalmente l’ho trovato abbastanza difficoltoso nella discesa e mi sono trovato a penzolare letteralmente nel vuoto!
Detto questo il percorso dai 2600 diventa impegnativo. Ripido, con sole rocce taglienti e pendii scivolosi di terra e pietre. La discesa è sicuramente più pericolosa della salita. Cercate sempre i segnali e gli ometti che vi aiutano a passare per la linea sicura. È facile inventarsi passaggi che solo all’apparenza sembrano tagliare ed essere più semplici ma rischiate di finire in punti in cui sentirete le rocce taglienti muoversi sotto i vostri scarponi. La terra sul pendio ripido, poi, è ancora meno stabile…
Il giro non è ad anello. Per tornare indietro si deve fare necessariamente il percorso inverso. Soprattutto dalla cima fino a quota 2600 circa. Sicuramente un percorso per esperti.

Buon Trek a tutti!

Ram ON Cloud

Le fotografie del trekking

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